Al terzo album in studio, Francesco Fortunato decide di intraprendere la strada della sperimentazione. I suoi brani per pianoforte vengono, così, arricchiti dalle orchestrazioni, arrangiate e registrate da lui stesso. È probabilmente il disco in cui comincia ad acquisire una florida maturità compositiva. Gli arrangiamenti si fanno più stratificati e tecnicamente complessi. È il disco in cui maggiormente si sente la sua vena classica e cinematografica.