“Notte sul corte” non è un’opera. Le immagini descritte dal testo sono riprodotte scenicamente dalla musica. La chiave generale è il “non-sense”, sviluppato su più livelli. Il testo è formato dall’unione sovrapposta di due poesie non-sense in modo da avere una maggiore propensione verso l'”assurdo”, appunto, il non-senso. L’unica “scena teatrale” richiesta al cantante si trova nel finale della composizione: senza alcun motivo il cantante, accompagnato musicalmente da un “finale operistico”, crolla e muore. Ci sono parti con interpretazioni più libere. Ci sono anche innesti musicali in cui la musica entra su parole specifiche. La musica trova la sua genesi da alcune espressioni, richiamandole nel corso della composizione e diventando così un leitmotiv.